L'interrogazione orale

Da tempo mi sto arrovellando sul significato da dare all'interrogazione orale. Ho raccolto un po' di informazioni utili tratte da un'interessante presentazione del 2007 di Giuseppe Rinaldi che ho trovato online.

UN PO' DI STORIA
Nella scolastica medievale, nonostante la centralità del testo, l’apprendimento e l’elaborazione culturale facevano grande uso dell’oralità:

  • lectio= lettura (comprensione alla lettera, senso e interpretazione del testo)
  • quaestio= interrogazione a partire dal testo
  • disputatio= ci si confronta nella soluzione di un problema
  • dispute quodlibetali= simili alla nostra conferenza con

Nella “ratio studiorum” (1599) I Gesuiti introdussero l’esame scritto (il tema), ma la componente orale continuava ad avere una notevole importanza.
Le prime scuole degli Stati liberali hanno preso a modello il Collegio gesuitico. La riforma Gentile ha ulteriormente confermato il modello della lezione, delle prove orali e delle prove scritte. E’ stata mantenuta così la distinzione tra materie scritte e materie orali (solo nei tecnici sono previste prove pratiche di laboratorio).

interrogazioneELEMENTI NEGATIVI

  • Solitamente le prove orali non vengono contemplate nei manuali di docimologia
  • Vengono spesso considerate uno strumento poco valido e poco attendibile
  • Vengono considerate come controlli di tipo tradizionale
  • Poco usate nei sistemi scolastici stranieri, restano tuttavia uno degli strumenti più usati nel nostro paese

IL PUNTO DI VISTA DOCIMOLOGICO
Secondo la docimologia non sono attendibili, in quanto:

  • Le abilità dell’allievo che vengono sollecitate non sono rappresentative delle sue effettive abilità (sono limitate)
  • I contenuti considerati non sono rappresentativi della parte di programma controllata (sono limitati)
  • Gli stimoli (domande) nonsono omogeneipassando da un candidato all’altro
  • Gli stimoli (domande) sono formulati in maniera diversadi volta in volta
  • Gli stimoli possono essere ambigui (formulazione discorsiva, sempre diversa)
  • Il condizionamento della rispostada parte dell’insegnante è altamente probabile e incontrollabile
  • Altissima variabilità del comportamento dell’insegnante
  • Altissima variabilità delle condizioni psicofisiche dell’allievo o delle condizioni ambientali condizionano la costanza di rendimento degli allievi
  • L’elevata variabilità delle condizioni della prova produce scarsa costanza di rendimento degli allievi
  • La precisione della registrazione è scarsa (lasciata ai limiti della memoria dell’insegnante, che non è solo osservatore, ma coinvolto nell’interazione)
  • Spesso non c’è separazione tra la registrazione e la sua lettura (interpretazione): l’insegnante ricorda la sua interpretazione, non i dati...
  • La lettura (interpretazione) della registrazione mnemonica è assai problematica (non è chiaro su cosa si debba focalizzare l’attenzione, cosa sia importante e cosa no)

didattica interrogazioneLA QUESTIONE DEL VOTO
Lo stesso voto presenta notevoli problematiche:

  • Il voto attribuito all’allievo si basa allora su uno strumento di rilevazione poco attendibile e poco valido
  • Il voto è poco documentabile (nulla resta se non la memoria e la “testimonianza” dei presenti)
  • I voti dello stesso allievo o di allievi diversi non sono quindi tra loro comparabili (significano cose diverse e non sappiamo cosa significano)
  • Essendo poco attendibile e valida la base di rilevazione, il voto sarà facilmente influenzato da considerazioni esterne alla prova (le politiche della valutazione dell’insegnante o della scuola)

UNA SOLUZIONE DI COMODO
Nonostante tutto, le prove orali continuano ad essere accettate per diversi motivi:

  • Sono comunemente ritenute dagli allievi più facili degli scritti
  • Vanno bene agli allievi, perchè sono uno strumento assai impreciso e manipolabile
  • Vanno bene agli insegnanti perchè così possono esercitare la loro discrezionalità (esercizio del potere di giudicare)
  • Vanno bene all’organizzazione scolastica perchè sono uno strumento poco formalizzato e quindi poco contestabile (si fa ricorso su cosa?)
  • L’esito si basa in gran parte sulla conoscenza globale che l’insegnante ha dell’allievo, per cui esso finisce per trovare un consenso diffuso

interrogazione oraleCOME MIGLIORARE LE PROVE ORALI
Dal punto di vista dell'interrogazione formativa si possono attuare alcune strategie:

  • Usare, durante la lezione, la funzione maieutica (domande con cui gli allievi sono invitati a anticipare le questioni trattate)
  • Sviluppare l’interrogazione da parte degli allievi, al professore
  • Recuperare l’interrogazione reciproca o “gara” (con funzione di ripasso)
  • Recuperare la “ripetizione” della lezione
  • Introdurre interrogazioni intese come esercizi per la preparazione alla interrogazione sommativa
  • Usare durante la lezione tecniche di appuntazione che favoriscano la rielaborazione

La dissertazione sommativa può essere migliorata con i seguenti accorgimenti:

  • Inserire la dissertazione in una attività di ricerca
  • Permettere l’uso di scalette e appunti (la memoria non è fondamentale)
  • Presentazioni audiovisive (tipo Powerpoint)
  • Produzione di uno scritto che può costituire il vero oggetto della presentazione (tesina)
  • Valutare attraverso la discussione (tra il pubblico)
  • Valutare attraverso una griglia globale e condivisa precedentemente

LE GRIGLIE
Un ultimo problema è relativo alla tipologia di griglie da utilizzare.
Esse sono sostanzialmente di due tipi:

  • Griglie globali (olistiche). Descrivono globalmente le posizioni di una scala attraverso un insieme di caratteristiche e permettono di collocare l’oggetto da valutare su una delle posizioni. Sono semanticamente ricche; è più facile l’accordo tra i rilevatori. Sono più difficili da trattare in fase di composizione di diverse rilevazioni.
  • Griglie analitiche. Descrivono l’oggetto da valutare secondo diverse caratteristiche (su diverse scale) e poi provvedono a attribuire all’oggetto da valutare un punteggio complessivo. Sono semanticamente povere; meno facile l’accordo tra i rilevatori. Sono più facili da trattare in fase di composizione, ma si rischia di usare arbitrariamente le proprietà dei numeri.