Scrivere la recensione di un film

scrivere recensione film scuolaPer scrivere la recensione di un film è necessario rispettare delle regole, attenersi ad alcune indicazioni precise. Chi scrive una recensione, infatti, non deve esprimere solo un giudizio personale. Il testo deve fornire al lettore delle informazioni su un determinato film, a partire dal genere e dal contenuto. Chi scrive una recensione, in sostanza, ha già visto il film in questione e deve far capire al lettore se questo potrà essere di suo gradimento o meno, ma non può limitarsi a esprimere una semplice opinione: deve chiarire cosa racconta il film e, soprattutto, come lo racconta.
Una buona recensione deve offrire una serie di informazioni sul cast tecnico e artistico: attori principali, regista ed eventualmente autori della sceneggiatura. può essere interessante ricordare, altre opere realizzate dagli stessi artisti.
"The day after, è diretto da Roland Emmerich, lo stesso regista che aveva entusiasmato milioni di appassionati di fantascienza con il i suo precedente film, Independence Day"
"Nel suo nuovo film, Ti amo in tutte le lingue del mondo, Pieraccioni riprende alcuni temi cari alla sua capacità di raccontare col sorriso i sentimenti e i capricci della vita di coppia. Se nel precedente Il principe e il pirata, il regista e attore toscano era un maestro elementare, qui è un professore di educazione fisica in piena crisi matrimoniale".

Occorre accennare al genere cui appartiene il film, magari proponendo al lettore alcun titoli che ricordino l'opera di cui si parla. Ad esempio: se si scrive la recensione di un film dedicato al mondo dell'adolescenza o comunque dei giovani, potrà essere opportuno fare riferimenti ai più recenti e noti film dello stesso filone.
"Che ne sarà di noi, diretto da Giovanni Veronesi, è una commedia dai toni malinconici che si richiama ad altri fortunati film, da Come te nessuno mai, di Muccino, a Jack Frusclante è uscito dal gruppo, indiscusso capostipite del genere. Protagonista di questo film è la voglia di crescere dei ragazzi, il modificarsi spesso tormentato del loro rapporto con i genitori, il loro irrefrenabile desiderio di libertà".

Non è possibile ovviamente trascurare qualche riferimento alla storia raccontata. In questo caso è necessario prestare grande attenzione al modo in cui si parla dei fatti. Una buona recensione non deve rivelare nulla dell'intreccio, tantomeno deve contenere alcun indizio su come si risolveranno gli eventi: assolutamente vietato spoilerare (rivelare colpi di scena o addirittura il finale)! L'autore della recensione, in sostanza, deve mettere il lettore nelle condizioni di comprendere l'ambientazione della pellicola e il tipo di storia narrata, ma deve abilmente tenere per sé ogni ulteriore dettaglio. Chi legge una recensione è interessato a capire gli elementi più caratteristici del film in questione: sarà cura del recensore accennare a questi aspetti senza addentrarsi nelle parti salienti della trama.
"Michele ha appena dieci anni; è un ragazzino come tanti: la sua vita, i suoi amici, genitori che a volte sembrano affettuosi, altre volte stranamente lontani. Un giorno, però, Michele dovrà diventare grande in un solo momento, perché scoprirà la cattiveria di cui sono capaci i grandi. Sarà testimone involontario di un sequestro. Io non ho paura, diretto da Salvatores e tratto dall'omonimo romanzo di Ammaniti, racconta una storia di amicizia e crudeltà, dove l'innocenza dei bambini sarà più forte dell'egoismo e dell'avidità di tanti adulti".

E’ sempre opportuno sottolineare se il film di cui si desidera parlare sia tratto da un romanzo. In questo caso, ci si soffermerà sul confronto tra il libro e la pellicola che ne è stata tratta. Potrebbe accadere, ad esempio, che il film sia solo liberamente ispirato ad un romanzo, senza che ne riproduca in modo preciso la trama e l'intreccio. In altri casi, invece, la trasposizione potrebbe essere più fedele.
"L'amicizia, l'amore, la voglia di sognare possono essere più forti di alcune profonde differenze sociali? La realtà, con i suoi problemi e i suoi quotidiani ostacoli, può essere trasformata dall'entusiasmo, perfino dalla rabbia di un gruppo di giovani che si affacciano alla vita? E’ questa la domanda fondamentale che si pongono i ragazzi di Tre metri sopra il cielo, il film di Luca Lucini, con Riccardo Scamarcio. Proprio come nel romanzo di Moccia, da cui è tratta la pellicola, il regista ripercorre le tappe del difficile amore tra step, che dietro l'apparenza di duro nasconde teneri sentimenti, e Babi, ricca ragazzina di famiglia bene educata. Il libro era veloce nelle descrizioni, scritto con un linguaggio giovanile e immediato; allo stesso modo anche il film si muove tra momenti altamente drammatici e squarci di comicità".
"Le antiche gesta degli eroi greci possono ancora affascinare le grandi platee? Certamente, soprattutto se rese ancora più spettacolari dal cinema contemporaneo, con sequenze mozzafiato, duelli tra divi di hollywood e scenografie molto suggestive. E’ quanto accade nel colossal Troy, diretto da Wolfgang Petersen e interpretato tra gli altri da Brad Pitt, nella parte di Achille. Il film è ispirato ai grandi poemi di Omero, che nella sua Iliade narrò la più famosa guerra dell'età antica. La sceneggiatura di Troy non ricalca alla lettera gli episodi omerici, ma li interpreta con qualche libertà".

Si può anche inserire qualche osservazione sul tipo di pubblico a cui un certo film può essere destinato: per esempio, ai bambini, ai giovani, agli appassionati di film d'autore, piuttosto che di animali o ancora di arti marziali.
"I temi trattati saranno di sicuro gradimento per gli amanti del brivido, ma dal momento che alcune scene, per la loro crudezza, possono impressionare, la visione del film è consigliabile solo a chi non si lasci spaventare con facilità".

Scrivere una recensione, dunque, significa prima di tutto riflettere sulla struttura del film, effettuare confronti con altre pellicole dello stesso genere o con altre opere degli stessi autori. Una volta effettuati questi passaggi, sarà possibile “lanciarsi" ed esprimere un parere personale, con un'avvertenza, però: scrivere semplicemente "mi è piaciuto" o “non mi è piaciuto" rischia di non comunicare nulla al lettore, anzi rischia di confonderlo. Ogni giudizio di merito deve essere sempre giustificato.